Iperidrosi trattamento terapeutico

Nonostante l’iperidrosi comporti un alto impatto sulla qualità di vita, resta una patologia poco trattata. «A sottostimare la sudorazione eccessiva sono spesso gli stessi pazienti, che la associano a una condizione da tollerare con rassegnazione, anche quando incide sulle relazioni sociali e lavorative» – conferma la dottoressa Valeria Colonna, responsabile regionale ISPLAD della Puglia.

In realtà, le opzioni terapeutiche all’iperidrosi non mancano, ma a frenare dalla richiesta di consulto medico è l’imbarazzo connesso alla sudorazione eccessiva. È quanto emerge da una serie di studi condotti negli Stati Uniti e in Europa, secondo i quali la metà dei pazienti affetti da iperidrosi primaria riceve un’adeguata terapia a soli 10 anni di distanza dalla manifestazione del disturbo. Prima di allora, la maggior parte di essi ricorre a mezzi empirici come: docce frequenti, antitraspiranti di varia natura, asciugamani e cambi di abiti e biancheria extra da portare sempre con sé.

Secondo un sondaggio condotto dalla Società Internazionale di Iperidrosi, inoltre, i pazienti rivelano che la sudorazione abbondante arreca un disagio idealmente paragonabile a quello provocato dalla psoriasi, anche se le patologie sono sostanzialmente diverse.

Come si cura l’iperidrosi

«La cura sintomatica dell’iperidrosi primaria comprende una vasta gamma di opzioni terapeutiche quali: trattamenti topici, orali e iniettivi. Esiste, poi, tutta una serie di terapie che si effettuano per mezzo di dispositivi medici.

Le scelte terapeutiche dipendono dall’area specifica interessata dall’iper-sudorazione, che di solito riguarda una o più aree delle seguenti regioni del corpo: ascelle, cuoio capelluto, palmi delle mani e pianti dei piedi. Una rilevante importanza lo rivestono, inoltre, le condizioni individuali del paziente: non tutti possono provare lo stesso grado di soddisfazione per terapie che invece hanno un’ottima risposta su altri» – continua la dottoressa Colonna.

«I trattamenti mirano ovviamente a ridurre i sintomi dell’iperidrosi, ma bisogna anche tener conto dell’eventuale invasività di alcuni approcci, come ad esempio quelli tramite iniezioni o dispositivi medicali. In ogni caso, l’obiettivo ultimo delle scelte terapeutiche è la qualità di vita del paziente. E spesso basta relativamente poco perché questa migliori in modo significativo, facendo sì che il disagio legato alla sudorazione abbondante sia solo un ricordo.

Tuttavia, va specificato che le opzioni terapeutiche approvate dalla FDA per l’iperidrosi sono in numero limitato. Ciò vuol dire che, in alcuni casi selezionati, si può manifestare la necessità di rivolgersi a terapie off-label, come ad esempio le somministrazioni per via orali di alcuni farmaci destinati per indicazioni diverse».

Trattamento dell’iperidrosi

In sintesi per ridurre la sudorazione eccessiva dell’iperidrosi si possono prescrivere:

  • trattamenti topici a base di alluminio, zirconio, anticolinergici;
  • assunzioni orali di anticolinergici (ossibutinina);
  • iniezioni di tossina botulinica e terapie con dispositivi medici volti ad alterare la funzione della produzione di sudore o danneggiare le ghiandole eccrine (ionoforesi, curettage, laserterapia, microonde, radioterapia con ago frazionato e ultrasuoni).

I sali di alluminio

Gli antitraspiranti sono considerati la terapia di prima linea per l’iperidrosi primaria, e in molti casi possono fornire un primo signifacativo beneficio. In particolare, gli ioni metallici contenuti nei sali di alluminio (cloruro di alluminio esaidrato) riducono la sudorazione, poiché ostruiscono le ghiandole sudoripare.

Anticolinergici per via topica

I farmaci anticolinergici riducono la produzione di sudore poiché bloccano l’azione dell’acetilcolina, il messaggero chimico che attiva le ghiandole sudoripare a secernere appunto il sudore. Le formulazioni topiche includono varie opzioni: un panno pre-inumidito di glicopirronio tosilato (GT), cioè un farmaco approvato dalla FDA per l’uso nell’iperidrosi ascellare primaria; e un gel di ossibutinina cloruro. La risposta al trattamento è elevata e raggiunge il suo apice in 4 settimane.

E anticolinergici orali

Gli ultimi studi farmacologici si sono concentrati sull’ossibutinina orale contro l’iperidrosi grave ascellare. La terapia continuativa quotidiana a dosaggio medio si è rivelata notevolmente efficace nel migliorare la qualità di vita dei pazienti, in particolare a un anno dalla somministrazione.

Tossina botulinica contro iperidrosi

Nei casi severi di iperidrosi ascellare, la FDA ha approvato il trattamento con tossina botulinica di tipo A. Il farmaco si inietta nelle zone interessate da iperidrosi, allo scopo di inibire i segnali nervosi responsabili della produzione di sudore. Le evidenze cliniche lo ritengono un trattamento sicuro ed efficace, da riservare ai pazienti che non rispondono ad altri trattamenti. I risultati mostrano un alto tasso di soddisfazione da parte dei pazienti e, in alcuni casi, arrivano a superare i 6 mesi.

Dispositivi medici per contrastare l’iperidrosi

Accanto alle terapie topiche, orali e iniettive, c’è una gamma di terapia rappresentata da device medicali progettati per alterare la funzionalità delle ghiandole eccrine (curettage, laserterapia, microonde, ionoforesi radioterapia con ago frazionato e terapie ad ultrasuoni). Tuttavia, gli studi mostrano che non ci sono prove sufficienti per trarre conclusioni sull’efficacia e sulla sicurezza di tali trattamenti contro la sudorazione eccessiva ascellare. E poi, pur essendo mini-invasive, possono risultare poco agevoli per una patologia che trae giovamento tramite altri trattamenti.