farmaci per la psoriasiDritti al bersaglio e cuciti su misura. Sono i nuovi farmaci per la cura delle forme medio-gravi di psoriasi, una malattia che oggi colpisce quasi sei milioni di italiani, un terzo dei quali in modo severo. «L’arrivo dei farmaci biologici ha rivoluzionato l’approccio alla malattia, trattandosi di molecole in grado di bloccare la “cascata” immunologica” (la produzione di molecole infiammatorie, come alcune citochine) all’origine della patologia», spiega Ornella De Pità, past president e membro del Consiglio direttivo di Isplad.

L’arrivo dei generici e la seconda generazione

«La prima classe di biologici, diretti contro una molecola denominata TNF-alfa, è arrivata in Italia nel 2004», spiega la dottoressa. «Di molti di questi, come etanercept o infliximab, oggi sono scaduti i brevetti e dunque li abbiamo a disposizione anche come farmaci generici: ciò ci consente di abbattere i costi e di curare molti più malati».Poi ci sono i preparati di nuova generazione, come secukinumab, ixekinumab, guselkumab e bimekizumab, ancora più mirati: vanno a colpire specifici bersagli, come l’interleuchina 17 o la 23. «Specialmente la prima sembra essere il cardine della risposta infiammatoria», afferma l’esperta. «Contrastandone l’eccessiva produzione, si riduce l’infiammazione con netto miglioramento della pelle, che appare pulita per periodi più lunghi. Si è scoperto inoltre che all’interno di una stessa interleuchina, la 17, si possono individuare tipi diversi, come la 17A e la 17F: questo rende la terapia sempre più precisa». Grazie a questi preparati, abbiamo a disposizione un ventaglio di soluzioni su misura del paziente medio-grave che, generalmente, ha diverse comorbidità e quindi ha bisogno di una terapia efficace, alla minima dose possibile, e che interferisca il meno possibile con la sua qualità di vita. «Affinando il target», prosegue De Pità, «si hanno pure meno reazioni avverse, perché si riducono le dosi e si allungano i tempi di assunzione (si passa da una volta a settimana o al mese a una ogni 8-12 settimane, sempre per via sistemica)».

I farmaci per bocca

In arrivo, anche una nuova classe di molecole chiamate anti-JAK (inibitori della Janus chinasi), capaci di “anticipare” l’infiammazione. «Bloccano cioè il segnale che attiva l’infiammazione prima ancora che questo venga messa in atto dalle citochine», spiega la specialista. Tra queste deucravacitinib che, a differenza delle altre molecole di questa classe che possono reagire in modo crociato tra loro si comporta in modo diverso e sembra evitare alcuni effetti collaterali. In uno studio di fase III oltre la metà (53%) dei soggetti affetti da psoriasi che assumevano deucravacitinib ha raggiunto una risposta PASI 75 (Psoriasis Area and Severity Index), e più del 58% ha raggiunto lo stesso obiettivo in un altro trial. Funziona anche abbastanza velocemente, infatti la maggior parte del beneficio è stato raggiunto entro le prime 4 settimane. «Si assumerà per bocca, così come un altro attivo promettente, apremilast, già usato in reumatologia, e dimetilfumarato, da tempo impiegato come primo farmaco per la psoriasi in Germania».

La schiuma anti-prurito

Per i casi più lievi, per cui sono indicati i trattamenti topici, la novità più rilevante degli ultimi tempi è stata la preparazione a base di calcipotriolo e betametasone. Il calcipotriolo (un analogo della vitamina D) riduce la divisione dei cheratinociti e ne aumenta la differenziazione (nella psoriasi vi è una iperproliferazione e una ridotta differenziazione cellulare). Può causare un’irritazione della lesione e della cute circostante nel 15% circa dei pazienti. Il betametasone dipropionato è un corticosteroide fluorurato di media potenza in grado di ridurre i mediatori dell’infiammazione, quali prostaglandine e leucotrieni, e inibire la produzione di citochine (es. interleuchine, TNF-alfa) da parte delle cellule infiammatorie. il rischio di effetti indesiderati locali, in particolare assottigliamento della cute, strie atrofiche e teleangectasie, è legato alla frequenza e alla durata delle applicazioni. «L’innovazione è la formulazione in schiuma, che consente una stesura più mirata sulle zone da trattare. Si applica una volta sola al giorno, non macchia, non unge e dà un rapido sollievo dai sintomi» conclude Ornella De Pità.