Una recente indagine dell’Istituto Superiore di Sanità stima in circa il 13% la popolazione italiana che si è sottoposta nella vita ad almeno un tatuaggio. Le donne prevalgono tra coloro che si sottopongono a questa procedura e la fascia di popolazione con più tatuaggi è tra i 35 e 44 anni, 7,7% la percentuale dei tatuati minorenni.
Talvolta il tatuaggio non viene eseguito con finalità ornamentali, bensì terapeutiche, si tratta comunque di una minoranza, lo 0,5 % della popolazione. Nel 92% dei casi, prosegue l’indagine dell’ISS, il tatuaggio soddisfa, ma il 17% del campione di popolazione (8000 persone di età superiore a 12 anni) desidererebbe rimuoverlo.
La procedura del tatuaggio ornamentale è in aumento e chi vi si sottopone dovrebbe avere garantite informazioni dettagliate e scientifiche su ciò che comporta l’esecuzione con spiegazione degli eventuali rischi e delle possibilità di rimozione attraverso un consenso informato.
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Dovrebbero inoltre essere sempre garantite procedure che salvaguardano l’utente dal rischio di infezioni e, nei limiti del possibile, da reazioni avverse, che sono sottostimate in una percentuale del 3,3%.
Sorprendentemente e sfortunatamente in caso di reazioni avverse sul tatuaggio solo il 12% degli interessati si è sottoposto a visita medica e rarissimamente allo specialista di riferimento: il dermatologo.
Il 27% delle reazioni avverse sono state segnalate solo al tatuatore, nonostante il problema sia di competenza medica, così come le procedure di rimozione.
Vademecum per tatuarsi in sicurezza
1. È vietato l’esercizio di tatuatore ambulante. Il tatuatore deve operare in locale autorizzato con specifica licenza ed aver eseguito un corso sulle norme di sicurezza per evitare la trasmissione di infezioni ed altri problemi correlati a procedure non idonee.
2. Sì a consenso con presa visione della procedura e delle precauzioni post trattamento.
3. No a tatuaggi su cute lesa, su neoformazioni pigmentate ed in regione ascellare.
4. Chiedere consiglio al medico prima di tatuarsi in caso di patologie cutanee croniche ( psoriasi, vitiligine) predisposizione allergica e malattie o terapie che predispongono ad infezioni o ad alterazioni della coagulazione.
5. Il rosso è il colore che dà più facilmente allergie, sconsigliato pertanto agli allergici.
6. No a tatuaggi in gravidanza o allattamento.
7. No a tatuaggi senza previo consenso informato.
8. No a tatuaggio sui minori senza il consenso dei genitori.
9. Chiedere certificazione attestante composizione e sicurezza dei pigmenti usati.
10. Purtroppo non vi è ancora sufficiente controllo sulla composizione dei pigmenti e la presenza di metalli pesanti può esporre al rischio di reazioni avverse.
11. Le nanoparticelle dei tatuaggi, come recentemente riportato migrano verso le stazioni linfonodali provocandone il rigonfiamento. È ancora da appurare quali rischi ciò comporti per la salute.
Asportazione di un tatuaggio con pico laser
Video courtesy of d.ssa Marina Romagnoli
Cosa bisogna sapere se si vuole asportare un tatuaggio
Vent’anni di esperienza sul campo, come dermatologo che usa il laser per la loro rimozione, mi permettono di rivelare senza timore di smentita che il tatuaggio spesso non è per sempre e che per fortuna ormai sempre in più casi è possibile asportarlo senza sgraditi esiti cicatriziali!
Quando si desidera o deve asportare il tatuaggio
Dai pentiti immediati, insoddisfatti del lavoro appena ultimato, a chi vuole rimuovere il nome dell’ex, il tatuaggio vecchio sbiadito, il tatuaggio non più in linea con lo stile di vita, o che va rimosso per partecipare ad alcuni concorsi (ad esempio per entrare nell’esercito o in polizia).
Sempre più spesso capita di dover rimuovere solo in parte o semplicemente “sbiadire” un tatuaggio, in accordo con le esigenze del tatuatore, per permettere un “cover”, e cioè un tatuaggio di copertura sopra ad uno che non piace più .
Credo allora sia importante conoscere alcuni trucchi per rendere meno impegnativa l’eventuale rimozione, premettendo che comunque asportare un tatuaggio richiede sempre tempo, costi elevati dovuti alla necessità di strumenti sofisticati (laser q-switched o i più recenti e performanti pico laser) e medici che conoscano a fondo le procedure e le insidie che alcuni pigmenti ed alcuni tipi di cute celano.
Togliere in sicurezza un tatuaggio non è da tutti, così come non è da tutti eseguire in sicurezza un tatuaggio artistico… Entrambi i professionisti vanno accuratamente selezionati.
Questo ovviamente nell’ottica di una rimozione eseguita da professionisti medici e tatuatori certificati che garantiscano di non creare nuovi inestetismi.
La rimozione di un tatuaggio è una procedura medica, la scelta del professionista è alla base di un buon risultato.
L’esecuzione di un tatuaggio è una procedura artistica che richiede la conoscenza ed il rispetto di norme sanitarie, la scelta del tatuatore è alla base di un buon risultato.
Soprattutto in caso di COVER la collaborazione tra queste figure fa la differenza per il paziente/cliente.
Importante sapere che:
- I laser qs e pico sono gli unici in grado di riconoscere i pigmenti senza danneggiare la cute.
- I tatuaggi multicolori sono più difficili e lunghi da asportare.
- Le sedi acrali come mani e piedi richiedono più sedute.
- I tatuaggi con colore più denso (ad esempio i maori) richiedono tempi più lunghi di asportazione.
- I forti fumatori eliminano il pigmento più lentamente.
- La procedura di asportazione richiede prima e dopo una accurata protezione dal sole, lampade uv e medicazioni per 7/10 giorni.
- La procedura non è asintomatica e, soprattutto nei casi di tatuaggi grandi e con molto pigmento può risultare fastidiosa per alcuni giorni.
- Il giallo, il bianco, il verde e i colori pastello sono tra i più difficili da rimuovere e solo il più tecnologico pico laser permette sedute performanti anche in questi casi.
- Il ghost (residuo di colore che mima a fine sedute il tatuaggio originale), fastidioso residuo di numerose sedute col qs, può essere rimosso col più performante Pico laser.
- Cercare di coprire un tatuaggio indesiderato con pigmenti color carne o bianco crea inestetismi molto più difficili da asportare rispetto al tatuaggio originale.
- I pigmenti utilizzati dai tatuatori non sono tutti uguali, quelli contenenti metalli pesanti, spesso utilizzati per rendere più brillanti i colori sono pericolosi e vietati oltre che resistenti a molte procedure laser. È quindi sempre opportuno farsi rilasciare la documentazione inerente la composizione dei pigmenti usati.
Fortunatamente la tecnologia picolaser permette oggi, insieme alle conoscenze sui materiali e le procedure per eseguirli, di esaudire le aspettative di chi si fa fare un tatuaggio e di coloro che vogliono rimuoverlo. A patto però di seguire alcune fondamentali regole per TATUARSI E “STATUARSI” IN SICUREZZA.
A cura di
Marina Romagnoli
Segretario ISPLAD
Studio dermatologico Ligure, Genova