Il melasma costituisce un argomento importante in dermatologia plastica; tutte le novità che lo riguardano vanno vagliate e segnalate. Tra queste si evidenzia un importante articolo comparso sul numero di Agosto del “Cosmetic Dermatology” in cui vengono discussi e contestati, sulla base di studi sperimentali e dati della letteratura, quelle che vengono definiti “Melasma myths” i più frequenti luoghi comuni sul melasma.

 


1) Melasma misto e melasma dermico sono varianti cliniche del melasma


Secondo la classificazione attuale si distingue un melasma epidermico caratterizzato da una aumentata deposizione di melanina nello strato basale soprabasale talora anche negli alti stati dell’epidermide.Nel melasma dermico oltre questo quadro si assiste anche alla presenza di macrofagi contenenti mlanina presenti nel derma superficiale e profondo. Studi istologici eseguiti in 56 pazienti con melasma (1) dimostrerebbero in questi pazienti la quasi totale assenza di melanofagi contenenti melanina.Pertanto secondo gli autori i diversi gradi di iperpigmentazione potrebbero essere correlati soltanto con la quantità di melanina presente nell’epidermide. (2) Ovviamnte a supporto di questa tesi saranno necessari ulteriori rigorosi studi istologici e clinici.


 


2) Il melasma mandibolare è una variante clinica del melasma


Anche qui è dirimente l’esame istologico che evidenzia nel melasma mandibolare, a differenza che nel melasma centrofacciale la presenza di elastosi solare, atrofia epidermica e teleangectasie.in definitiva il melasma mandibolare costituirebbe una variante clinica della pecilodermia di Civette. (3)


 


3) Gli estrogeni sono importanti nella patogenesi del melasma


E’ questo un punto molto importante perché coinvolge direttamente la patogenesi del melasma., argomento molto complesso e sicuramente poco chiaro. Il legame tra tasso di estrogeni e melasma è stato in passato sostenuto sulla base del fatto che le donne in gravidanza e che assumono anticoncezionali sviluppano più facilmente il melasma delle altre.


Gli studi endocrinologi eseguiti hanno dato dei risultati contradditori:in alcuni casi sono stati evidenziati incrementi significativi (4) di LH e di estradiolo in altri casi questi valori non stati riportati. Altri hanno posto in rilievo anomalie della funzionalità tiroidea 5) in soggetti che sviluppavano il melasma durante la gravidanza.. Infine è stato osservato come il melasma potrebbe essere legato non agli estrogeni in sè ma alla particolare sensibilità recettoriale presente sulla cute. Secondo Sanchez, l’autore dell’articolo, le radiazioni UV sarebbero fondamentali nel produrre il melasma indipendentemente dai fattori ormonali.


 


4) I retinoidi sono efficaci nella cura del melasma. in monoterapia


Gli autori sostengono che il successo terapeutico dei retinoidi nel melasma è legato alla formulazione di Kligman in cui comunque essi vengono associati ad altre sostanze quali idrochinone e steroidi. Anche qui i dati della letteratura sull’uso dei retinoidi in monoterapia sono contradditori e insufficienti. (6, 7)Gli ipotetici meccanismi di funzionamento dei retinoidi sul melasma ( dispersione dei granuli di pigmento nei cheratinociti, interferenza col loro tranfer, ecc) non sono mai stati indagati nel caso specifico dal punto di vista biochimico.


 


5) Le tecniche abrasive sono efficaci nel trattamento del melasma


Questo è sicuramente di tutti i miti quello ormai gia da tempo decaduto. Infatti come abbiamo gia descritto in un precedente articolo, l’esperienza clinica dimostra che sia la dermoabrasione che la microdermoabrasione (così come i peeling aggressivi) sono spesso in grado di determinare una iperpigmentazione post infiammatoria. Anche l’uso combinato di laser ablativi e di laser q-switch, per quanto in grado di produrre risultati migliori rispetto alle altre metodiche, non è esente dal rischio di iperpigmentazione postinfiammatoria..Tutti i dati della letteratura riportati dagli Autori concordano su questo punto.


 


Sul melasma nuove speranze sembrano venire dalle nuove tecniche di laser resurfacing frazionato, capaci – sembra – di provocare la liberazione di pigmento tramite la creazione dei microcanali nel derma, con risultati che potrebbero addirittura essere stabili nel tempo. Questo meccanismo, non legato da una azione ablativa e neanche selettiva sul melanosoma potrebbe essere dovuto secondo gli studi più recenti ad uno stimolo sul fibrobasto: una sorta di ringiovanimento cutaneo capace di contrastare le recidive del melasma stesso.


 


Dott. Giuseppe Parodi
Dermatologo Plastico a Genova


 


Bibliografia 



1) Kang WH YooKH Lee ES et Melasma: histopathological characteristics in 56 Korean patients Br J Dermatol 2002;146:228-237.
2) Sanchez NP Pathak MA Sato s et al Melasma: a clinical light microscopic ultrastructural and immunofluorescenze study J Am Acad Dermatol 1981 ;4 698-710.
3) Benmaman o Sanchez Treatment and camouflaging of pigmemtary disorders Clin Dermatol 1998;6 50-61.
4) Perez Sanchez Aguilo Endocrinologic profile of patients with idiopatic melasma J invest Dermatol 1983 81 543-545.
5) Association of melasma with thyroid autoimmunity and other thyroidal abnormalities and their relationship to the origin of the melasma. J Clin Endocrinol Metab 1985;61:28-31.
6) Griffiths Finkel Ditre Cm Topical tretinoin improves melasma a vehicle –controlled clinical trial Br J Dermatol 1993 129 415-421.
7) TadakiT Watanabe M Kumasaka et al The effect of topical tretinoin on the photodamaged skin of the Japanese Tohoku J Exp med 1993 169 :131-139.