Uno dei progressi più importanti compiuti in campo dermatologico negli ultimi decenni è l’esame dermoscopico della cute, una tecnica che si è sempre più sviluppata ed evoluta. Da qualche anno infatti per analizzare le varie lesioni della pelle, e in particolare per la diagnosi precoce dei melanomi, si può ricorrere al videodermatoscopio. A contatto della cute si appoggia il vetrino di un’ottica inserita in una videocamera che a sua volta trasmette le immagini ad un software dedicato, in grado anche di archiviarle. Sul monitor appaiono così le immagini ingrandite della lesione, in modo che il dermatologo possa studiarle approfonditamente. Se un normale dermoscopio consente un ingrandimento di 20x, la videodermatoscopia digitale computerizzata consente l’acquisizione di immagini ingrandite da 30 a 80 volte. È considerata in genere un’indagine di II livello, la cui indicazione è data dallo specialista quando ritiene indicata la registrazione di immagini di lesioni da tenere sotto controllo.

Melanomi e nevi sotto ingrandimento

Recenti progressi tecnologici del videodermatoscopio permettono di arrivare ad ingrandimenti altissimi, fino a 400x, attraverso i quali si possono vedere con nitidezza le singole cellule che compongono il nevo, i globuli rossi che scorrono all’interno dei capillari. L’individuazione precoce dei melanomi acquista così uno strumento inpiù.
Il dermatologo Renato Rossi ha messo a frutto la sua esperienza acquisita in anni di ricerca presso la clinica dermatologica dell’Università di Modena e si è avventurato, per primo, in questa nuova dimensione dermoscopica ad altissimo ingrandimento, la macrodermatoscopia o OSHMD (Optical Super High Magnification Dermoscopy). Ha scoperto particolari inediti, che da una parte confermano e chiariscono la dermoscopia convenzionale, dall’altra sviluppano criteri nuovi di lettura delle lesioni cutanee. Poiché ciò che si osserva ad altissimo ingrandimento è simile a quello che l’istologo vede al vetrino, il dottor Rossi ha elaborato questo studio in continuo confronto con il dermopatologo Gerardo Ferrara.
«In questi cinque anni abbiamo approfondito alcuni aspetti, che possiamo usare nell’immediato come secondo step dermoscopico. Ad esempio per meglio definire una rete tipica o atipica, chiarendo così la natura di una lesione. Nell’osservazione del reticolo pigmentario, la rete deve essere studiata nel colore e nello spessore; ciò farà capire se si è in presenza di una rete tipica, con maglie strette uguali tra loro e distribuzione regolare, oppure di una rete atipica, di colorito più scuro, con maglie irregolari, linee di differente spessore e colore e con distribuzione irregolare. L’ingrandimento quindi può dare una risposta definitiva in caso di lesioni dubbie».

Melanomi: così si individuano prima

In uno studio dell’Università di Siena sono stati arruolati pazienti con lesioni cutanee melanocitiche atipiche mediante esame clinico o dermoscopia con ingrandimento 20x (D20). Le lesioni sono state poi riprese mediante videodermoscopia a D20 e D400. La presenza di cellule pigmentate e le loro caratteristiche sono state valutate a 400x.
In totale, c’erano 79 pazienti con 57 nevi e 31 melanomi. Delle 88 lesioni totali, 63 hanno ricevuto una diagnosi istologica, mentre le altre sono state seguite per un anno o più, durante il quale non hanno mostrato alcun cambiamento e sono state tutte diagnosticate come nevi. Le cellule pigmentate sono state identificate  in più del 90% delle lesioni a 400x. Rispetto ai nevi, i melanomi avevano una maggiore frequenza di cellule pigmentate sparse, grandi, irregolari (per forma e dimensioni), dendritiche/rotonde, viola/blu . Inoltre, anche i punti, le aree prive di struttura blu sfocate e i vasi erano più frequenti nei melanomi che nei nevi. Questo studio ha dimostrato che 400x può rivelare molti elementi non altrimenti visibili nella dermoscopia 20x tradizionale, come le cellule pigmentate e la loro morfologia, che potrebbero essere utili per la diagnosi di melanoma. A breve, nel sito Isplad, il dottor Rossi pubblicherà alcuni articoli corredati da immagini in cui si evidenzieranno i vantaggi della applicazione della macrodermatoscopia.