Dott. Alessandro Gennai, chirurgo plastico

A cura di Alessandro Gennai, chirurgo plastico

 

La terapia autologa rigenerativa (TAR) basata sulle cellule staminali mesenchimali umane (HMSC), fattori di crescita (GFs) e esosomi (EVs) è stata utilizzata in diverse aree mediche come Medicina Estetica, Chirurgia Plastica, Tricologia, Ortopedia, Ginecologia, Vulnologia, Proctologia. Le HMSC provengono dal mesoderma e condividono le loro origini con la cute.

Quando queste cellule vengono impiantate in un tessuto danneggiato riescono a ripararne e rigenerarne le anomalie. Queste cellule hanno mostrato un’importante attività immunomodulante e sono in grado di secernere varie citochine e fattori di crescita come IL-6, IL.8, fattore di crescita dell’endotelio vascolare (VEGF), fattore di crescita dei fibroblasti di base (bFGF) e fattore di crescita epidermico (EGF) che promuove la rigenerazione dei tessuti.

Sebbene il primo tessuto utilizzato per ottenere HMSC sia stato il midollo osseo, oggi studi hanno dimostrato che il tessuto adiposo sottocutaneo è un’ottima fonte di HMSC sia dal punto di vista qualitativo che quantitativo. L’efficacia dei trattamenti di TAR è assicurata dal grande potere rigenerativo e riparativo di queste cellule e la sicurezza è garantita dal fatto che al paziente vengono iniettate proprie cellule e non sostanze estranee. Grazie a queste grandi potenzialità, la TAR negli ultimi anni ha trovato indicazioni in moltissimi campi medici

LA TERAPIA AUTOLOGA RIGENERATIVA (TAR) in Medicina Estetica

Uno dei capisaldi della Medicina Estetica è il contrasto agli effetti dell’invecchiamento, e la vera novità del settore è la rigenerazione dei tessuti mediante la TAR, attraverso il ripristino dei volumi persi del volto senza “tirare” la pelle, migliorandone la qualità conferendole tonicità ed elasticità: un trattamento rigenerativo e nno meramente cosmetico.

Concetti fondamentali per eseguire correttamente la TAR:

  • Il tessuto deve essere prelevato nel modo meno traumatico possibile per il tessuto stesso ed eseguito nel piano superficiale (SAT: Superficial Adipose Tissue) per ottenere un tessuto adiposo più ricco in termini di SVF e ADSCs, come dimostrato in letteratura.
  • i cluster cellulari prelevati devono essere già di dimensioni ridotte, per favorirne l’attecchimento nel sito ricevente ed evitare l’eccessiva manipolazione. Infatti è stato dimostrato come una minima manipolazione del tessuto prelevato conservi la maggior vitalità cellulare possibile ed eviti l’utilizzo di dispositivi per la frammentazione tissutale, rendendo così la metodica più rapida, meno traumatica per il tessuto e più efficace.
  • La procedura deve essere il meno traumatica possibile per il paziente, per ridurre al minimo i rischi per il Paziente e permettere di eseguire la metodica in ambito ambulatoriale.

Alla luce di queste premesse oggi  grazie al dispositivo medico guidato  monouso e contenete tutto il materiale necessario per l’intera procedura è possibile eseguire prelievo con microcannula guidata,  in modo superficiale, standardizzato e sicuro , con una metodica minimamente traumatica, ambulatoriale anche da Medici senza esperienza nel campo del prelievo adiposo.

ISPLAD - Terapia Autologa Rigenerativa

La microcannula SEFFI (Superficial Enhanced Fluid Fat Injection) con fori di aspirazione da 0,8 mm preleva i cluster cellulari già delle dimensioni idonee all’innesto, senza necessità di manipolazione. Tuttavia il volto ha aree con cute e sottocute di spessore diverso, quindi è necessario avere disponibilità di tessuto da iniettare con diverse fluidità, ottenibile attraverso alcuni passaggi del tessuto fra due siringhe collegate da un semplice connettore (fat transfer).

ISPLAD - Terapia Autologa Rigenerativa

La procedura è estremamente semplice e si esplica in 40-50 minuti: prevede infiltrazione della zona di prelievo (addome, area trocanterica o fianchi) con soluzione anestetica (20-30ml); dopo 10 minuti si procede al prelievo di cluster di tessuto adiposo con sistema guida/cannula/siringa con autoblocco stantuffo, in quantità variabile fra 15 e 25ml. Dopo il lavaggio del tessuto per decantazione, si esegue una fluidificazione a seconda delle aree da trattare, poi si trasferisce il tessuto in siringa da 3 ml per l’innesto a mezzo di ago o microcannula.

Aree di trattamento

Le zone di elezione sono l’area perioculare per aprire e rinfrescare lo sguardo, la zona malare zigomatica, l’area periorale (codice a barre e linee della marionetta), il contorno delle labbra, il profilo della mandibola per ridefinire i contorni del viso, il trattamento antiaging delle mani.

Mantenimento

Qualsiasi terapia medica o chirurgica per il ringiovanimento del volto non può essere considerata come unico trattamento, semplicemente perché il tempo continua a scorrere e l’invecchiamento procede! La paziente deve sapere che la Terapia Autologa Rigenerativa non è una semplice tecnica di aumento di volume (altrimenti facilmente sostituibile con i tanti filler in commercio), ma è una vera e propria terapia medica antiaging: infatti, grazie alle cellule della componente vasculo stromale (SVFCs) alle cellule staminali mesenchimali di origine adiposa  (ADSCs), i fattori di crescita (GFs) e gli esosomi (EVs) otteniamo una stimolazione rigenerativa che continua nel tempo e che necessita di periodici trattamenti. Entità e frequenza dei trattamenti dipendono dalla situazione iniziale e dallo stile di vita della paziente.

LA TERAPIA AUTOLOGA RIGENERATIVA (TAR) per terapia della ALOPECIA ANDROGENETICA (AGA)

Negli ultimi decenni sono stati impiegati molti trattamenti, intralesionali, orali e chirurgici per ritardare e arrestare la caduta dei capelli e per ripristinare la presenza di capelli nelle aree affette da alopecia. Tuttavia, alcuni dei farmaci impiegati come il minoxidil, la finasteride e la dutasteride per l’AGA forniscono solo un miglioramento parziale e temporaneo.
Partendo da queste premesse si è reso necessario ricorrere alla sperimentazione di alcune strategie terapeutiche alternative per questa patologia. Il follicolo pilifero (HF) è un sistema rigenerante, che fisiologica- mente subisce cicli di crescita (anagen), regressione (catagen) e riposo (telogen).

L’HF possiede una sorta di “nicchia” per le cellule staminali mature nella regione in cui si inseriscono i muscoli pilo- erettori, che contengono cellule staminali epiteliali e melanocitarie. Un altro tipo di cellule staminali presenti nel follicolo pilifero sono le cellule della papilla dermica, probabilmente originate dalla condensazione dermica, che è lo stadio iniziale dello sviluppo del folli- colo pilifero. Durante il ciclo dell’HF adulto, il segnale tra i cheratinociti epiteliali e il follicolo pilifero specializzato sottostante e le cellule mesenchimali della papilla dermica induce la proliferazione e la differenziazione delle cellule staminali.  Alcuni studi preclinici hanno mostrato risultati promettenti impiegando le HMSC nel trattamento di AGA. Byun et al. ha sviluppato uno studio pilota per dimostrare l’effetto immunomodulatorio delle cellule staminali mesenchimali nell’alopecia androgenetica.

Negli ultimi anni si è posta l’attenzione sull’importanza del macro- ambiente dermico che circonda il follicolo pilifero. Alcuni studi dimostrano come i follicoli funzionano all’interno di un’ampia rete di scambio e non in un sistema chiuso; molteplici sono i segnali cellulari di scambio follicolo-follicolo e macroambiente-follicolo. Il macroambiente include cellule come fibroblasti dermici, adipociti cutanei, preadipociti e altri componenti extracellulari come i vasi sanguigni ed il plesso nervoso intradermico e le cellule immunitarie. Alla luce quindi delle precedenti considerazioni relative alla fisiopatologia dell’AGA, la terapia con ADSCs è inoltre capace di indurre una trasformazione del macro-ambiente dermico amplificando quei segnali di comunicazione tra follicolo pilifero e cellule del macro-ambiente.

La tecnica

La tecnica da noi scelta per la terapia autologa rigenerativa di basa sulla tecnica SEFFI (superficial enhanced fluid fat injection)guidata , che si basa sul concetto della minima manipolazione del tessuto grazie alla selezione di micro cluster cellulari mediante l’utilizzo di specifiche cannule di prelievo , inserite in un sistema guidato, che forniscono un tessuto fluido pronto ad essere iniettato con una minima manipolazione che non interferisce nella vitalità cellulare.

Questo dispositivo medico monouso permette di eseguire la procedura in modo guidato, standardizzato , in ambiente ambulatoriale . Il tessuto prelevato superficialmente viene poi emulsionato e centrifugato , quindi si utilizza solo la componente di infranatante che viene iniettata con apposito multiiniettori in modo semplice ed indolore.

ISPLAD - Terapia Autologa Rigenerativa

Risultati

La medicina rigenerativa rappresenta sicuramente l’approccio più recente alla terapia dell’alopecia androgenetica. Attraverso l’utilizzo cellule staminali mesenchimali umane (HMSC), fattori di crescita (GFs) e esosomi (EVs, si è rivelata efficace sia considerando i parametri tricoscopici che i parametri clinici. Nella popolazione maschile, per quanto riguarda le caratteristiche tricoscopiche, nel 67% dei casi si è verificata una riduzione della pigmentazione perifollicolare, nel 78% dei casi una riduzione della presenza di macchie gialle e nell’89% dei casi un aumento della densità dei capelli. Per quanto riguarda le caratteristiche cliniche, nel 67% dei casi si è riscontrato un miglioramento del grado di alopecia androgenetica secondo la scala di Norwood. Nella popolazione femminile, per quanto riguarda le caratteristiche tricoscopiche, nel 67% dei casi si è verificata una riduzione della pigmentazione perifollicolare e una riduzione della presenza di macchie gialle e nel 50% dei casi un aumento della densità dei capelli; per quanto riguarda le caratteristiche cliniche, nel 50% dei casi si è regi-strato un miglioramento del grado di alopecia androgenetica secondo la scala Ludwig. Viene così confermato come la terapia autologa rigenerativa sia una delle terapie più innovative e promettenti nella cura dell’alopecia androgenetica.

 

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