Roflumilast, un inibitore selettivo e altamente potente della fosfodiesterasi-4 attualmente disponibile solo come trattamento orale per la BPCO, è allo studio per il trattamento di due patologie cutanee: dermatite seborroica e psoriasi. Il farmaco è attualmente oggetto di due trial di fase III, ma i risultati ottenuti finora sono molto promettenti, con scarsi effetti avversi. La formulazione utilizzata negli studi è stata una schiuma topica allo 0,3%.

Dermatite seborroica: cause e terapie convenzionali

Le cause della dermatite seborroica, sono ancora sconosciute, ma paiono in qualche modo implicati i lieviti del genere Malassezia e un’irregolare maturazione delle cellule degli strati più esterni della pelle. Colpisce più spesso i neonati in genere entro i primi 3 mesi di vita, gli adolescenti e gli adulti tra i 30 e i 70 anni di età. Il rischio e la gravità della patologia sembrano inoltre essere influenzati da fattori genetici, spesso poi la dermatite seborroica ha una certa familiarità e peggiora nella stagione fredda. Le terapie indicate sono shampoo contenenti zinco piritione, solfuro di selenio, acido salicilico e zolfo, creme antimicotiche, creme e soluzioni a base di corticosteroidi e, talvolta, inibitori della calcineurina (pimecrolimus e tacrolimus), in particolare quando è necessaria una terapia a lungo termine e quando gli antimicotici da soli non sono sufficientemente efficaci.

Roflumilast: efficace nel ridurre l’infiammazione

Uno studio di fase IIa randomizzato, in doppio cieco e controllato della durata di 8 settimane, ha valutato l’applicazione di schiuma a base di roflumilast allo 0,3% una volta al giorno per i pazienti con diagnosi di dermatite seborroica da moderata a grave. I 226 soggetti arruolati hanno ricevuto una applicazione quotidiana di schiuma roflumilast 0,3% (154 pazienti) o di schiuma senza attivo (72) come controllo. L’endpoint primario era il raggiungimento nell’Investigator Global Assessment (IGA), alla settimana 8 di un punteggio di 0/1 (pelle libera o quasi libera da lesioni), con un miglioramento di almeno 2 gradi rispetto al basale. Roflumilast schiuma 0,3% ha dimostrato un miglioramento significativo e rapido della dermatite seborroica con il 33,8%, 56,6% e 73,8% dei pazienti che hanno raggiunto l’obiettivo rispettivamente alle settimane 2, 4 e 8. Inoltre, la schiuma di roflumilast allo 0,3% ha migliorato significativamente eritema, desquamazione e prurito. Ha anche ridotto il la superficie corporea interessata e migliorato l’indice di qualità di vita dermatologica (DLQI). A questo si aggiunge un ottimo profilo di sicurezza, con tassi molto bassi di irritazione, dolore locale e bruciore.

Psoriasi: eziologia e farmaci disponibili

La psoriasi consiste nell’iperproliferazione dei cheratinociti epidermici associata all’infiammazione dell’epidermide e del derma. Colpisce circa l’1-5% della popolazione mondiale. L’eziologia della psoriasi è sconosciuta, ma risulterebbe implicato il sistema immunitario che causerebbe un’iperproliferazione dei cheratinociti. Le opzioni terapeutiche sono numerose e vanno dai trattamenti topici (per esempio corticosteroidi, acido salicilico, antralina, analoghi della vitamina D3, inibitori della calcineurina, tazarotene) alla fototerapia, ai trattamenti sistemici (per esempio metotrexato, retinoidi orali, ciclosporina, agenti immunomodulatori)

Terapia promettente con roflumilast

Uno studio di fase IIb randomizzato, in doppio cieco, controllato, di 8 settimane sulla schiuma di roflumilast allo 0,3% una volta al giorno, è stato condotto su pazienti con psoriasi. I candidati idonei erano quelli di età superiore o uguale a 12 anni con psoriasi del cuoio capelluto e del corpo da almeno 6 mesi. I 304 pazienti sono stati randomizzati 2:1 in schiuma roflumilast 0,3% (200 pazienti) o schiuma senza attivo (104). L’endpoint primario di efficacia era lo scalp-IGA (S-IGA), 0/1 (libero o quasi libero dalle lesioni) e un miglioramento di 2 gradi rispetto al basale alla settimana 8. La schiuma di roflumilast ha migliorato significativamente il cuoio capelluto (17,4%, 41,3%, 59,1%) e la psoriasi corporea (9,5%, 21,3%, 40,3%) rispettivamente alle settimane 2, 4 e 8, dimostrando anche un miglioramento significativo del cuoio capelluto (44,6%, 62,0 %, 71,0%) e prurito corporeo (45,3%, 57,0%, 68,2%) dalla settimana 2 alla settimana 8. Inoltre, la schiuma di roflumilast ha migliorato significativamente la gravità del prurito riportata dai pazienti. «Roflumilast si è dimostrato straordinariamente efficace contro la psoriasi intertriginosa» ha spiegato Mark Lebwohl, professore di dermatologia al Mount Sinai, New York, e uno degli autori dello studio. «Questa è un’opzione assolutamente necessaria per i pazienti. Dal momento che non gradiamo usare gli steroidi a livello delle pieghe corporee come inguine e ascelle, abbiamo bisogno di un farmaco non steroideo e roflumilast ha mostrato un’elevata efficacia proprio in quelle aree».