Tradizionalmente, i filler dermici sono iniettati usando un ago e non una cannula. Non a caso, la maggior parte di essi è ancora confezionata con due aghi corti. Le cannule si differenziano dagli aghi perché non hanno una punta tagliente ma un apice chiuso e arrotondato. I vantaggi nel loro utilizzo, rispetto agli aghi, sono diversi:

  • Possibilità di trattare aree estese senza dover riposizionare la cannula attraverso la cute
  • Riduzione o spesso completa assenza dei lividi, anche in aree particolarmente a rischio, come la zona intorno agli occhi e le labbra
  • Riduzione di eventi avversi, come occlusioni vascolari
  • Notevole diminuzione del fastidio durante il trattamento, rispetto agli aghi
  • Maggiore uniformità del trattamento
  • Riduzione del trauma ai tessuti
  • Tempi di recupero più rapidi

Quando e dove è preferibile eseguire il filler con la cannula

«La cannula consente di rilasciare il prodotto nel sottocute e non nel derma» precisa Vittorio Crobeddu, dermatologo Isplad. «Quando si vuole essere più precisi e più superficiali, si potrà comunque usare l’ago e optare per la cannula quando si vuole correggere aree più ampie con materiali più densi che necessitano invece di un impianto più profondo».

Le tecniche iniettive che si utilizzano normalmente sono tre: lineare, picotage, in bolo e a ventaglio. Si scelgono in base al sito di iniezione, al prodotto utilizzato, alla qualità della pelle e al suo spessore.

«Ogni distretto del volto ha una sua tecnica di elezione. Sulla fronte si usa prevalentemente la tossina botulinca e quindi ci vuole l’ago. Ma se si correggono le rughe con l’acido ialuronico è preferibile la cannula perché è una zona ad alto rischio» spiega Vittorio Crobeddu. «Per il tear trough, che si tratta con acido ialuronico, si possono usare sia la cannula che l’ago, anche se la prima è più sicura. Per il terzo medio del volto, i prodotti utilizzati sono acido ialuronico, acido polilattico e idrossiapatite di calcio: in questo caso vanno bene indifferentemente ago o cannula. Per effettuare il rinofiller entrambi gli strumenti sono idonei ma l’ago garantisce più precisione, e lo stesso vale per le labbra. Infine per definire il profilo mandibolare, con acido ialuronico o idrossiapatite di calcio, si usano sia ago che cannula». Da notare poi che con la cannula si ottiene un maggior effetto liftante e si può distribuire il prodotto in modo più uniforme, con un risultato più naturale, senza che si formino accumuli indesiderati.

Video – Due minuti con… Vittorio Crobeddu