Da parecchi anni, ormai, in Italia, si sente parlare di Peeling chimico, una tecnica di dermatologia plastica che negli USA è già affermata da alcuni decenni. Nel nostro Paese, prima della commercializzazione dei cosmetici a base di Acido Glicolico e la contemporanea divulgazione della tecnica di Peeling con soluzioni, a varia concentrazione, dello stesso, tale metodica veniva effettuata da un esiguo numero di dermatologi e chirurghi plastici ed era pressoché sconosciuta al grande pubblico.
Nell’effettuare il Peeling chimico, il dermatologo plastico applica, sulla pelle del viso, una o più sostanze chimiche che determinano una distruzione controllata degli strati cutanei.
Si ha di conseguenza una intensa accelerazione del rinnovamento cellulare della cute (desquamazione), rigenerazione epidermica con stimolazione, di vario grado, del derma e produzione di nuovo collagene. Ciò porta a un visibile miglioramento dell’aspetto del viso che appare decisamente luminoso e di colorito uniforme mentre la pelle risulta liscia e vellutata al tatto.

Attualmente il Peeling è uno dei trattamenti ambulatoriali più richiesti; infatti risulta utile anche quando non si hanno particolari problemi cutanei, per dare un effetto di “refreshening” del viso; a seconda della tecnica e della profondità può essere:

Molto superficiale
Superficiale
Medio-Profondo
Profondo

Negli Stati Uniti la tecnica è considerata di stretta pertinenza medica, in quanto si “oltrepassano” gli strati superficiali epidermici; è consentito, comunque, ad operatori non medici di eseguire peeling molto superficiali purché sotto la supervisione di un medico specialista.
In Italia, nonostante l’applicazione della direttiva europea sui cosmetici e sul loro utilizzo che stabilisce un confine ben netto tra sostanza chimica per uso cosmetico e non, la legislazione sembra più confusa e ciò può favorire, a volte, situazioni in cui il Peeling viene effettuato da operatori, non specialisti, sedicenti esperti della materia, o addirittura da operatori non medici.

Il peeling molto superficiale si ottiene, generalmente, applicando delle soluzioni di acido glicolico a concentrazioni tra il 50% e il 70% per un tempo variabile a seconda del tipo di pelle del paziente.
E’ indicato per ottenere l’eliminazione della pelle opaca e asfittica e per attenuare le macchie pigmentarie superficiali. Spesso è necessario eseguire più sedute per avere un risultato più evidente. La desquamazione è poco visibile.
I limiti sono dati dalla sua azione blanda, molto superficiale, che lo rende scarsamente efficace per inestetismi quali acne volgare, cicatrici, rughe.
Il peeling superficiale si effettua con soluzioni di Acido Glicolico al 70%, di Acido Tricloroacetico a concentrazioni variabili dal 15% al 20%, di Acido Salicilico al 30%, con la soluzione di Jessner , con la pasta di Unna (resorcina al 40%).
L’esfoliazione è visibile ed ha una durata di circa 7 giorni.
Esso è indicato per il trattamento dell’acne comedonica e papulo-pustolosa, degli esiti cicatriziali superficiali post-acneici, delle iperpigmentazioni quali le lentiggini solari e il melasma, delle manifestazioni iniziali di fotoinvecchiamento quali le rugosità superficiali delle guance e delle regioni perioculari. Il numero e la frequenza delle sedute può essere variabile e dipende dall’inestetismo e dalla “risposta” della pelle.
Nel peeling medio-profondo si possono utilizzare unicamente soluzioni di acido tricloroacetico al 35-40% oppure effettuare i cosiddetti peeling combinati o misti (soluzione di Jessner + Acido Tricloroacetico al 35%; CO2 + Acido Tricloroacetico al 35%) o ancora usare soluzioni di Acido Piruvico al 60-80% o Fenolo all’88%.
Esso è’ indicato, principalmente, nell’acne papulo-pustolosa e nodulo-cistica, negli esiti cicatriziali da acne e da varicella, nel melasma, nel fotoinvecchiamento con rugosità più marcate ( in questo caso è opportuno abbinare impianti intradermici di acido ialuronico che riempiono e sollevano anche le rughe più profonde ).
Le indicazioni del peeling profondo (effettuato con fenolo secondo la formula di Baker-Gordon) sono un marcato grado di fotoinvecchiamento cutaneo, con rughe diffuse e più accentuate, e gli esiti cicatriziali.
Per quanto riguarda il decorso post-peeling, in tutti i casi, la fotoprotezione totale è indispensabile al fine di prevenire l’insorgenza di iperpigmentazioni post-infiammatorie.
In base alla mia esperienza professionale ritengo che il Peeling Superficiale con acido tricloroacetico risulta molto utile nel trattamento ambulatoriale dell’Acne volgare ( sono generalmente sufficienti da 3 a 6 sedute a frequenza settimanale o bisettimanale, a seconda del quadro acneico, per ottenere un visibile miglioramento) e, abbinato a terapie domiciliari topiche, spesso rende superflua e non necessaria la somministrazione di antibiotici e altri farmaci per via generale. Nell’Invecchiamento cutaneo occorrono circa 6 sedute bisettimanali per determinare una netta stimolazione delle strutture dermiche e la neoformazione di collagene: il ringiovanimento cutaneo si manifesta con una maggiore levigatezza e consistenza della cute, con una netta attenuazione delle discromie e delle sottili rughe superficiali.
L’uso dell’acido glicolico, in alcuni casi di acne e in particolari tipi di cute, può determinare un peggioramento, avendo esso un’azione intensamente idratante, mentre, per lo stesso motivo, può essere efficace nel trattare pelli tendenzialmente secche e precocemente invecchiate con macchie cutanee superficiali (in media sono sufficienti dalle 7 alle 10 sedute, da effettuare ogni 7-10 giorni circa ).
Si possono eseguire Peeling Medio-Profondi su casi selezionati di Acne nodulocistica con esiti cicatriziali abbinando una terapia locale ed antibiotici per via orale. Esso è anche molto efficace come tecnica di ringiovanimento cutaneo: si ottiene un visibile miglioramento, anche dopo una singola seduta, delle rughe fini delle guance e delle regioni perioculari. A livello della regione periorale si può effettuare, anche contemporaneamente, un Peeling profondo al fenolo per levigare quelle antiestetiche sottili rughe verticali del labbro superiore: il risultato è molto simile a quello ottenuto con la laserabrasione. Per ottenere il miglioramento degli esiti cicatriziali da acne e da varicella, il Peeling medio-profondo può essere abbinato, eventualmente, a tecniche di revisione chirurgica delle cicatrici e sedute di dermoabrasione localizzata.
Come si può dedurre, maggiore è la profondità del Peeling, maggiore è la stimolazione cutanea, maggiori sono i benefici ottenibili ma più alta la probabilità di complicazioni; ecco perché è veramente importante che venga eseguito da un dermatologo plastico esperto e che lo specialista assista il paziente con consigli e controlli rigorosi.